Visita alla sede della Croce Rossa di Lugano 14.9.18

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Questa mattina poco prima di pranzo, abbiamo reso visita agli uffici della Croce Rossa di Lugano per smascherare le politiche di segregazione e razzismo attuate nei centri per richiedenti d’asilo da loro gestiti (in Ticino: Camorino, Cadro, Paradiso e Castione). Centri che i gestori – in particolar modo la loro responsabile del settore asilo Josiane Ricci – definiscono “d’accoglienza e d’integrazione”, ma che come dimostrano le testimonianze delle persone rinchiuse nel bunker di Camorino, sono dei luoghi dove gli agenti di sicurezza, i dipendenti della Croce Rossa e la polizia dettano legge a suon di ricatti, punizioni e violenze sia fisiche che psicologiche.

Con megafono, striscione e volantini (vedi allegato), siamo entrate/i negli uffici, mettendo bene in chiaro le responsabilità della Croce Rossa e portando solidarietà e vicinanza a chi è costretto a subire la vita di segregazione in tali campi.

Allo stesso modo abbiamo voluto rendere evidente la complicità nelle deportazioni della Croce Rossa. Ultimo caso quello della donna eritrea e dei suoi due figli, di cui una gravemente ammalata e in sedie a rotelle, avvenuto giovedì mattina all’alba dal centro di Cadro. Senza preavviso alcuno, la donna è stata ammanettata e “presa a carico” con la forza dagli agenti di polizia, per essere deportata assieme al figlio e alla figlia verso Zurigo, per infine essere rimandata a Brindisi, senza nessuna assistenza medico-sanitaria.

Il silenzio è complicità, continuiamo a premere e a lottare contro razzismo, segregazione e isolamento.
Per la chiusura di tutti i bunker, campi e prigioni, per la fine di ogni tipo di espulsione!

Solidarietà e complicità con tuttx le/i migranti.

SpalancaFrontiere

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